10.30.2006

 

Comunicato stampa: “Servi e padroni”, ci vuole trasparenza assoluta!

Tesserete 30 ottobre 2006

Alla gentile attenzione delle redazioni della stampa e dei media ticinesi:
Corriere del Ticino, Giornale del Popolo, laRegioneTicino, Il Caffe', Il Mattino, radiofiumeticino, radio 3iii, TeleTicino, Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, l'aria di domani, Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti, Associazione di Diritto Informatico della Svizzera italiana, Area7, Ticino Management, Tessiner Zeitung, ATS, Il Paese, L'Informatore, Opinione Liberale, InfoPino.ch, ilDiavolo

Comunicato stampa (con preghiera di pubblicazione)

Il Partito Umanista della Svizzera italiana (PUSI) si congratula con Sergio Savoia ed Aleardo Zaccheo per la pubblicazione di “Servi e padroni” e, non solo concorda con gli autori che “sarebbe opportuno che ognuno dichiarasse apertamente le proprie ‘relazioni’” (LaRegioneTicino ven. 27. ott. 2006), ma si spinge oltre a favore di una trasparenza assoluta:

come abbiamo già avuto modo di comunicare in precedenza (
http://marcorudin.wikispaces.com/conflitto_interessi) ci impegneremo per cambiare l’ attuale sistema politico pretendendo che una persona pubblica (amministrazioni, esecutivi, legislativi, enti pubblici, enti parastatali, enti privati di utilità pubblica, ...) dichiari tutti i suoi interessi politici e privati su un documento depositato ufficialmente e consultabile pubblicamente.
In particolare dichiari sopratutto l' appartenenza a consigli d' amministrazione, fondazioni, direzioni d' azienda, conpartecipazioni, comitati, associazioni, gruppi di lavoro, comitati e gruppi politici e apolitici, logge, congregazioni, massonerie, dichiari gli investimenti in società e la proprietà di terreni ... anche gli interessi della parentela fino al terzo grado (cugino=Vetter, Vetterliwirtschaft in tedesco stà per politica dei favori) a meno che non dichiari di non avere rapporti d' affari con quei parenti. Da dichiarare p. es. anche i finanziamenti ricevuti, i contatti con gruppi di pressione (lobbying), i regali, i favori, le prestazioni da ditte, da associazioni, da partiti e da persone private che hanno interessi particolari.
Da dichiarare anche i datori di lavoro passati e quello attuale.

Le dichiarazioni dovranno avvenire prima delle elezioni ed essere aggiornate costantemente durante le legislature. Se verrà riscontrata una discrepanza rispetto alle dichiarazioni o se, contrariamente a quanto dichiarato, ci sono stati rapporti d'affari, anche indiretti, verrà revocato d' ufficio il mandato.
Il mandato potrà essere sciolto dagli elettori o dagli organi preposti anche se vengono disattesi i principi dichiarati nelle promesse elettorali.

Le riunioni degli esecutivi e delle commissioni dovranno essere tenute possibilmente a porte aperte o alternativamente protocollate e pubblicate dopo un periodo adeguato di riservatezza.
La venefica collegialità deve essere ripensata in modo più trasparente ed al servizio del cittadino.
Anche le dichiarazioni dei testimoni nei processi dovranno essere registrate su nastro e archiviate per controlli futuri sempre a vantaggio della trasparenza.

Augurando al Ticino un veloce ripristino del buon clima politico ringraziamo per l’ attenzione e vi porgiamo cordiali saluti.

Per ulteriori informazioni:
Dr. med. Werner Nussbaumer, Gravesano, Coordinatore, 091 605 33 44
Marco Rudin, ing. ETH, Tesserete, Coordinatore aggiunto, 091 9433028, 079 4894632

Copia in formato elettronico su: http://umanisti-svizzera.blogspot.com (questo blog)
Copia in formato Word: http://marcorudin.wikispaces.com/conflitto_interessi

 

Lettera ai giornali: L'Azienda Cantonale dei Rifiuti ha sgarrato ma è solo la punta dell' iceberg.

Alla gentile attenzione delle redazioni della stampa e dei media ticinesi (con preghiera di pubblicazione):
Corriere del Ticino, Giornale del Popolo, laRegioneTicino, Il Caffe', Il Mattino, radiofiumeticino, radio 3iii, TeleTicino, Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, l'aria di domani, Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti, Associazione di Diritto Informatico della Svizzera italiana, Area7, Ticino Management, Tessiner Zeitung, ATS, Il Paese, L'Informatore, Opinione Liberale, InfoPino.ch, ilDiavolo

Copia in forma elettronica: http://marcorudin.wikispaces.com/28basta

Ho letto la lettera di Alex Pedrazzini dal titolo "L'ACR ha sgarrato, cominciamo bene!" pubblicata sul CdT del 20.10.2006 e su LaRegioneTicino del 21 e ne condivido i contenuti.

Aggiungo che nella vicenda del forno a griglia di Giubiasco ci sono errori ancora più gravi nascosti molto bene sotto la punta dell' iceberg che ci travolgeranno sia economicamente che dal punto di vista sanitario:
(1) Sicuramente l' ACR era a conoscenza dei sistemi di smaltimento di rifiuti in funzione in Germania, Austria ed Italia che costano un terzo dell' investimento iniziale, hanno dei costi di esercizio molto minori, inquinano molto meno, forniscono energia pulita, creano un indotto economico ben maggiore rispetto al futuro forno a griglia di Giubiasco e non violano la Legge federale sulla protezione delle acque (Art 62 cpv 2), la Legge federale sulla protezione dell’ambiente (Art 30, 30d, 31 e 31a), il Rapporto sui provvedimenti di igiene dell’aria adottati da Confederazione e Cantoni del 23 giugno 1999 (411 Misure tecniche) e la Convenzione di Ginevra sull’inquinamento atmosferico attraverso le frontiere a lunga distanza (Art 6, 7a, 7d) e protocolli aggiuntivi.
(2) Da studi recenti si sospetta che l' inquinamento degli inceneritori (sopratutto le nanoparticelle che non possono essere filtrate) causano malattie gravi e contaminazione dei prodotti agricoli nelle vicinanze degli stessi. Altri studi rilevano un aumento delle morti per cancro nei bimbi che abitano nel raggio di 5 km da un inceneritore.

Alla luce di questi fatti sarebbe opportuno congelare volontariamente la licenza di costruzione senza aspettare l' effetto sospensivo e la revoca della licenza dal Tribunale Federale e verificare sia economicamente che dal punto di vista sanitario la nuova proposta presentata recentemente dai Verdi in una conferenza stampa.
Sono sicuro che uno smantellamento a posteriori del forno a griglia verrebbe a costare almeno 4 o 5 volte di più dell' alternativa proposta senza contare le spese di bonifica (vedi Riazzino). Facciamo bene i conti con i soldi pubblici alla luce del giorno e guardando anche sotto la punta dell' iceberg!

Ringrazio per l’ attenzione.
Marco Rudin, Tesserete, coordinatore aggiunto del Partito Umanista della Svizzera italiana, 23 ottobre 2006

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